CHIERI DALLE ORIGINI

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ll luogo in cui sorge la città di Chieri fu abitato sin dalla preistoria, come dimostrano diversi reperti archeologici risalenti all’età del bronzo ed all’inizio dell’età del ferro.
In epoca preromana, sulla collina di San Giorgio venne edificato, da popolazioni liguri, un villaggio fortificato.
All’inizio del II secolo a.C. nei pressi di questo villaggio i romani fondarono una colonia, denominata, come riportato da Plinio il Vecchio, Carrea Potentia.
Durante la dominazione longobarda, tra il V ed  il  IX secolo, il centro perse progressivamente importanza, riducendosi ad un piccolo borgo di campagna, privo di rilievo amministrativo e politico.

Intorno all’anno 1000, il vescovo di Torino Landolfo, fu l’artefice di una profonda trasformazione di quello che ancora era un piccolo borgo: fece infatti edificare una cinta muraria, una torre ed un castello sulla collina di San Giorgio e, ai piedi di quest’ultima, la chiesa di Santa Maria, sulle rovine di una precedente di  età paleocristiana.
In seguito Chieri  divenne uno dei domini sabaudi (1046), poi venne conquistata e distrutta (1155) da Federico I di Hohenstaufen detto il ”Barbarossa”, re di Germania e Imperatore del Sacro Romano Impero.

Dal  1168 la città si autogovernò come  libero comune, dotato di un esteso territorio rurale.
Nel 1347 il Comune  si sottomise spontaneamente ai Savoia, mantenendo però parte delle sue istituzioni e dei privilegi maturati nel periodo di indipendenza politica.
Nel Cinquecento Chieri cadde sotto il dominio spagnolo e poi francese: il governatore Brissac la dotò di imponenti bastioni difensivi, che in parte ancora esistono.
Nel 1557 il duca Emanuele Filiberto, succeduto a Carlo III di Savoia, sgominò i francesi, costringendoli alla pace. Il 12 dicembre 1562 Chieri era definitivamente libera.
Nel Seicento la peste mieté 4.000 vittime ed il Comune fece edificare una cappella nel Duomo.
Nel corso del Settecento la macchina comunale si consolidò, vennero progettate nuove strade e costruiti imponenti edifici, come la chiesa di Sant’ Andrea ( oggi scomparsa) opera dello Juvarra.

La città moderna cominciò a prendere forma durante il dominio napoleonico: nell’ex convento delle Clarisse venne allocato il primo grande stabilimento tessile, primo passo del lungo cammino nella storia industriale legata a tale produzione.

L’attività, agli albori nel medioevo, si sviluppò nel XV secolo e fiorirono i rapporti commerciali specie con le Fiandre.
Successivamente alla produzione ed al commercio si affiancarono  la coltivazione della canapa e del lino e l’allevamento dei bachi da seta; nell’800 prevalse la lavorazione del cotone che segnerà la vita della città negli anni futuri.

CHIERI OGGI

La città di Chieri, situata a ca. Km. 15 da Torino da cui la divide la collina, è oggi un centro di 30.000 abitanti.
Composta da un centro storico che ne rappresenta il nucleo originale, ricco di vestigia artistiche e di monumenti, che attraverso “la Chiocciola” si arrampica fino alla chiesa di S. Giorgio, negli ultimi decenni ha visto il suo territorio estendersi al circondario per motivi di ulteriore inurbamento.

NTESSILE.jpgegli anni 50-60 del Novecento, nel periodo della grande industrializzazione del paese, la vicinanza con Torino e la Fiat aveva reso Chieri un punto di arrivo e di residenza dell’immigrazione interna da altre zone d’Italia; oggi invece la collina e i piccoli comuni che ruotano attorno a Chieri sono un richiamo per chi vuole stabilirsi nel verde senza per questo essere troppo distante dal capoluogo torinese e dai servizi della grande città.

Della grande industria tessile cotoniera del passato restano oggi alcuni esempi di eccellenza e altre attività industriali nei settori più disparati.

Tra i prodotti tipici del chierese i grissini Rubatà, fatti a mano e dalla storia legata alla casa Savoia, il vino Freisa, il cardo e con esso la tradizione della bagna caoda.